Un gruppo di studenti ed ex studenti dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “G. Moscati” di Benevento è andato in visita a Scanno e alle meravigliose Gole del Sagittario il 9, 10 e 11 maggio scorso. La prima tappa è stata la visita a Civitella Alfedena, un paesino lindo e appartato che conserva tra le strette viuzze dell’intatto centro storico alcuni palazzetti del ‘600 e del ‘700, una torre trecentesca e la seicentesca chiesa di San Nicola. Grazie alle numerose strutture ricettive, alle botteghe di prodotti tipici, ai musei ed alle aree faunistiche nei dintorni, Civitella rappresenta uno dei migliori esempi di integrazione tra un’area protetta e l’economia locale. Nella parte alta del paese sorge l’area faunistica della Lince, mentre sulla collina di fronte al paese si trova il Centro visite del Parco, con il Museo e l’area faunistica del Lupo. Il museo è situato in una ex stalla nei pressi del centro di visita del Parco Nazionale d’Abruzzo, raccoglie una vasta documentazione sul lupo appenninico e sulle sue abitudini di vita. Sono esposti uno scheletro ricostruito, un lupo imbalsamato e il diorama di una tana con finti lupi: dal belvedere si vedono i lupi veri, raccolti in un branco di una dozzina di esemplari.
A Scanno sono stati ospitati nel sempre accogliente Albergo Seggiovia, dove il sorriso di Matteo ha sostituito quello del conosciutissimo e solare Emanuele, il vecchio proprietario; accompagnati dal prof. Giovanni Liccardo, che da antico frequentatore del borgo ha fatto loro da guida, e dal prof. Giovanni Tagliaferro, Direttore dell’Istituto, il gruppo ha potuto apprezzare le bellezze straordinarie del territorio, il fascino unico delle viuzze strette del paese e il romantico incanto del lago. Per le stradine circondate da palazzi signorili, portali decorati e antichi archi di Scanno, gli studenti hanno visitato i luoghi tipici del borgo e sono stati incuriositi, in particolare, dalle scalinate d’ingresso ai palazzi (le “cemmause”). Hanno percorso più volte la Ciambella, per niente infastiditi da una leggera pioggerella; con il prezioso supporto del parroco, don Luigi Ferrari, hanno visitato la chiesa più importante del paese (Santa Maria della Valle), apprezzando all’esterno l’elegante stile romanico abruzzese e al suo interno le tracce di affreschi medievali, il presbiterio e il coro ligneo. Sono stati a Piazza San Rocco e in altri luoghi tipici di Scanno, ma hanno anche conosciuto diverse botteghe di artigiani, come il profumatissimo biscottificio artigianale di Liliana Di Rosati; qui il generoso proprietario “maestro di prelibatezze” ha fatto gustare loro la dolce fragranza dei biscotti, presentati nelle diverse forme e varietà e realizzati con materie prime naturali e genuine. Il gruppo ha fatto poi visita alla storica oreficeria Di Rienzo: accolti con calore dal Signor Di Rienzo e dalla squisita gentilezza della Signora Lucia, hanno ammirato l’angolo museale e i numerosi luccicanti gioielli, rimanendo intrigati soprattutto dalla “Presentosa” (un gioiello di fidanzamento che la donna indossava per annunciare che si era fidanzata). Con dispiacere, non hanno potuto visitare il Museo della Lana, né incontrare qualcuno dell’amministrazione cittadina con cui avrebbero gradito avere un confronto; di contro, hanno avuto un proficuo scambio di idee con il Sig. Eustachio Gentile, ex sindaco di Scanno ed editor di un seguitissimo sito online (La Piazza di Scanno), tenace custode delle tradizioni del borgo, che li ha accolti nell’Auditorium delle Anime Sante. Fuori dal paese, alcuni hanno percorso l’affascinante “sentiero del Cuore”, che li ha portati in cima alla montagna da dove hanno goduto di un panorama spettacolare sul lago e sulla valle; altri, hanno preferito passeggiare lungo le rive del lago e avventurarsi sui pedalò facendosi cullare dalle lievissime onde del lago. Il Lago di Scanno è il più grande lago naturale d’Abruzzo e si è formato a causa di una frana staccatasi dal Monte Genziana che ha bloccato il corso del fiume Tasso; immerso in un paesaggio naturale unico tra le cime dei Monti Marsicani, è ricco di fauna e di flora. Gli studenti hanno visitato anche la bella Anversa degli Abruzzi. L’antico borgo medievale è individuato da una cinta esterna di case, costruite di solito sopra dirupi su cui emergono i ruderi del Castello Normanno o dei conti di Sangro, edificato dai Normanni nel XII secolo, con lo scopo di controllare uno degli accessi meridionali alla Valle Peligna. Fortemente danneggiato dal terremoto del 1706, sono tuttora visibili i ruderi del puntone della torre trecentesca, un basso ambiente di collegamento tra la torre e il complesso abitativo e l’arco ribassato posto all’ingresso del palazzo, databile ai primi del Cinquecento. Qui Gabriele d’Annunzio nel 1904 ambientò la tragedia “La fiaccola sotto il moggio”. Di notevole rilevanza sono anche le Case dei Lombardi, edifici a schiera opera di maestranze settentrionali attive nella regione tra la seconda metà del 1400 e la fine del 1600, esempio tipico di singole strutture fortificate, inserite nella cerchia muraria, che mettevano anche in evidenza il prestigio della famiglia che le possedeva. Da qui è partita l’escursione forse più emozionante del viaggio all’Oasi WWF delle Gole del Sagittario; ha accolto il gruppo l’appassionata direttrice, dott.ssa Sefora Inzaghi, che li ha condotti per mano nei sentieri affascinanti che percorrono la valle. Le Gole del Sagittario sono davvero un paradiso naturale; estese su un’area di circa 450 ettari e circondate da alte pareti rocciose, le gole si sono formate grazie all’azione erosiva delle acque del fiume Sagittario; i numerosi sentieri permettono di scoprire panorami mozzafiato e scorci straordinari. Quest’ambiente incontaminato e selvaggio vede la presenza anche di diverse specie animali come lupi e orsi marsicani. Eppure, lo scopo del viaggio non era solo quello di ammirare posti e luoghi di incomparabile bellezza naturale, ma anche quello di cementare il gruppo e incontrare persone; tutti sanno, infatti, che l’incontro con l’altro è un tema speciale perché permette di riflettere su di una dimensione che va ben oltre le singole entità “io” e “tu”, oltre la semplice somma di queste due parti: incontrare l’altro significa essere partecipi di una dimensione terza, quella intersoggettiva. Entrare in questo “luogo dell’incontro” significa innanzitutto riconoscere l’alterità dell’altro: quando ci si propone la conoscenza, la relazione con l’estraneità, l’estraneo diventa una risorsa per lo sviluppo della relazione sociale e senza diversità da conoscere imploderemmo in noi stessi. E questo traguardo il gruppo lo ha raggiunto alla grande, promettendo anzi di partecipare alla prossima avventura, al prossimo viaggio dell’Istituto: forse nelle Marche (Pesaro, Urbino e Grotte di Frasassi), forse in Puglia (Bari, Otranto, Lecce, Trani) chissà!
(Giovanni Liccardo)